Potrà sembrare superfluo e ridondante, ma mai come ora bisogna costantemente ricordare che le risorse del Pianeta non possono essere utilizzate, sfruttate e/o danneggiate all’infinito ed è proprio questo il concetto che sta alla base dell’idea di sostenibilità.
In occasione del cinquantennio dell’istituzione dell’Earth Day è stata lanciata la sfida di trovare nuove soluzioni ai
quesiti circa il contributo che ognuno può dare alla sostenibilità ambientale in modo da ridurre l’impatto del nostro sti le
di vita e la nostra impronta ambientale sul Pianeta. La risposta è allo stesso tempo semplice e complessa: puntare a un
modello di sviluppo in grado di mantenere l’equilibrio tra rispetto dell’ambiente e progresso socio economico.
L’impegno ecologico e la produzione industriale devono e possono coesistere e questo può essere garantito solo dalla
presenza di unun’attività produttiva sostenibile.
Sta di fatto che la sostenibilità sta fortunatamente diventando sempre più una parte cruciale della strategia d i molte
aziende: adozione delle migliori tecnologie e pratiche sulla base dei principi dell’economia circolare, tutela del territorio
e della biodiversità, promozione di fonti di energia rinnovabile, impegno efficiente delle risorse, riciclo e gestione
ott imale dei rifiuti, promozione della mobilità sostenibile e sviluppo di tecnologie innovative per l’ambiente.
La sostenibilità è diventata, negli ultimi anni, una vera e propria rivoluzione socio culturale che, partendo da una
matrice etica, sta influenzand o sempre di più le scelte strategiche delle aziende. Se fino a qualche anno fa le azioni
legate alla sostenibilità delle imprese erano un qualcosa di sporadico, ora le Green Company con il loro approccio
SMART, st anno diventando un modello stabile di impresa.
Anche l’Unione Europea, con il suo Green Deal, ha stabilito una tabella di marcia per rendere sostenibile l’economia
dell’UE: il piano è quello di raggiungere l’obiettivo tr asformando le problematiche climatiche e le sfide ambientali in
opportunità in tutti i settori politici e rendendo la transizione equa ed inclusiva per tutti.
Al centro dei dibattiti internazionali c’è poi il grande problema delle conseguenze sullsull’ecosistema della deforestazione.
Le recenti allarmanti notizie degli incendi in Amazzonia sono al centro delle cronache internazionali. Il problema della
deforestazione è, infatti, avvertito in tutto il pianeta. Quando le foreste vengono bruciate, il carbo nio prodotto si
accumula nellnell’atmosfera come anidride carbonica, un gas serra che, come noto, ha il potenziale di alterare il clima
globale. La preziosissima biodiversità ospitata dalle foreste rischia di estinguersi irrimediabilmente; inoltre, il
disbosca mento selettivo operato dagli agricoltori aumenta ll’infiammabilità della foresta perch é trasforma un contesto
ambientale fitto e umido in territori più aperti e secchi.
Ingenti sono anche i danni provocati al settore agro alimentare dai cambiamenti climat ici e dalla deforestazione, con
conseguente carenza di cibo in molti dei Paesi in cui l’agricoltura sta alla base dell’economia e del fabbisogno giornaliero.
L’assorbimento di CO ₂ è fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici che, se non adeguatament e contrastati con
misure concrete, rischiano di mettere a repentaglio la sopravvivenza di interi ecosistemi. L’anidride carbonica è il
principale responsabile dell’effetto serra che, a sua volta, contribuisce al surriscaldamento globale. Ripristinare le ar ee
verdi è di fondamentale importanza per la salvaguardia dell’ambiente in quanto un solo albero arriva ad assorbire fino
a 700kg di CO ₂ in 100 anni.
Tutelare alberi e foreste rappresenta una prima efficace soluzione ai problemi causati dall’inquinamento, dal
surriscaldamento globale e dalla conseguente emergenza climatica.
È in questo contesto che abbiamo deciso di prendere una posizione chiara nei confronti della sostenibilità, di dare un contributo all’ambiente favorendo la crescita di un bosco nel cu ore della Regione Molise e, quindi, contribuire al rimboscamento del verde italiano con il nostro progetto “Il bosco di MonteCapital”.
La piantumazione degli alberi permette di incrementare l’assorbimento di CO ₂ azione necessaria per contrastare l’aumento della temperatura media globale e il conseguente cambiamento climatico. Piantare alberi vuol dire, inoltre, tutelare la biodiversità, contrastare l’erosione del suolo e la desertificazione favorire la riforestazione. Come ben argomentato da Thomas Crowther ed il suo team di ricercatori del Politecnico di Zurigo, “il ripristino delle foreste è la migliore soluzione oggi disponibile per scongiurare il cambiamento climatico”.
Noi di MonteCapital intendiamo dare un contributo chiaro, tangibile e quantificabile e quindi, sulla base delle pratiche
assegnateci dai nostri clienti, contribuiremo alla piantumazione di diverse tipologie di alberi che dipenderà sia dal
terreno che dalla disponibilità delle piante (la scel ta sarà tra acero, paulownia, noce, quercia, frassino, pioppo,
mandorlo eucalipto e ulivo).
Abbiamo siglato un accordo con la Cooperativa agricola molisana “La cava dei frassini” che metterà a disposizione il
terreno e che si occuperà della piantumazion e e della cura degli alberi, con l’impegno di curarli, proteggerli e consentire
il loro sviluppo negli anni. La piantumazione inizierà a partire dal prossimo autunno/inverno.
Il merito ultimo dell’iniziativa va principalmente ai nostri clienti che, affidandoci le loro pratiche, ci permettono di
poter destinare una quota degli introiti alla cura del bosco. Inoltre, chiunque aziende, enti, associazioni e/o privati
cittadini sia interessato a contribuire all’iniziativa, potrà unirsi nel nostro intento e sponsorizzare, come volontario, la
piantumazione di uno o più alberi, a prescindere dall’assegnazione delle pratiche.
Colui che pianta gli alberi ama gli altri oltre che se stesso.
- Thomas Fuller